Come funzionano i riscaldatori di tabacco? Tutto quello che c’è da sapere

Quanto è rilassante godersi l’aroma del tabacco, magari arricchito con qualche sentore di noce o limone, senza ritrovarsi gli abiti impregnati di fumo e la casa piena di cenere? Ormai anche i fumatori incalliti sono sempre più consapevoli dei rischi derivanti dal fumo di sigaretta e vanno in cerca di alternative più salutari. È per questo che i riscaldatori di tabacco sono sempre più popolari tra i fumatori che non necessariamente desiderano smettere, ma che vogliono concedersi la propria pausa di piacere senza danneggiare irrimediabilmente la salute.

Come funzionano i riscaldatori di tabacco?

L’idea di fondo dietro al funzionamento dei riscaldatori di tabacco è quella di eliminare la combustione – responsabile della produzione di migliaia di composti tossici per l’organismo – con un meccanismo in grado di aumentare la temperatura del tabacco senza bruciarlo.

Dai circa 900° delle sigarette tradizionali si passa così a una temperatura che, a seconda del dispositivo, può variare dai 250 ai 350°, quel tanto che basta per vaporizzare il tabacco senza generare fuoco e fumi. Ma come funzionano i riscaldatori di tabacco nel concreto? Esaminiamo la tecnologia dietro i dispositivi più popolari.

Riscaldatori di tabacco, quali sono le alternative a mia disposizione?

I riscaldatori di tabacco più popolari in Italia sono i dispositivi IQOS, gioiello di punta di casa Phillip Morris che per primo si è imposto sul mercato come succedaneo alle classiche bionde in grado di offrire un’esperienza di fumo digitale più simile a quello tradizionale rispetto alla sigaretta elettronica.

Ultimamente stanno prendendo piede anche i dispostivi GLO, di casa British American Tobacco, mentre da qualche mese è stato introdotto sul mercato italiano il dispositivo Ploom, dalla Japan Tobacco International.

Il funzionamento delle tre diverse soluzioni è simile e si basa sulla tecnologia heat not burn – scaldare senza bruciare – sebbene ogni casa produttrice abbia personalizzato il proprio dispositivo ponendo più attenzione a determinati aspetti della fumata piuttosto che ad altri.

Leggi anche: IQOS e GLO a confronto: chi vincerà?

Come funzionano i riscaldatori di tabacco IQOS

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Come anticipato in precedenza, in Italia l’espressione riscaldatore di tabacco è utilizzata quasi universalmente come sinonimo di dispositivo IQOS: è questa, infatti, l’alternativa alle sigarette più diffusa nel Bel Paese.

Funzionamento dei dispositivi IQOS tradizionali

I classici dispositivi IQOS sono composti da un corpo di ricarica, dalle dimensioni paragonabili a quelle di un telefono cellulare, al cui interno è inserito il dispositivo vero e proprio, che si presenta come una penna che contiene lo stick di tabacco da consumare.

Le cartucce utilizzabili con i dispositivi IQOS prendono il nome di HEETS. Si tratta di stick cilindrici a base di tabacco immerso in glicole propilenico, dal diametro paragonabile a quello di una sigaretta ma lunghi circa un terzo. All’estremità di ogni HEET è presente un filtro in cellulosa che permette al fumatore di replicare l’esperienza del tiro di sigaretta in maniera pressoché analoga.

Il cuore tecnologico del dispositivo è una lamella in ceramica presente all’interno della penna. A contatto con gli HEETS, la temperatura della lamella aumenta fino a raggiungere 350°, trasferendo il calore in maniera diretta allo stick e permettendo la vaporizzazione del tabacco.

Come funzionano i dispositivi IQOS Iluma

I dispositivi IQOS Iluma, novità introdotta quest’anno sul mercato, hanno un funzionamento analogo a quello dei dispositivi IQOS tradizionali da un punto di vista di fruizione, ma rappresentano un livello successivo dell’esperienza con il tabacco riscaldato per quanto riguarda la tecnologia. Mentre nei dispositivi IQOS tradizionali l’induzione avviene tramite una lamella, con IQOS Iluma lo stick viene abbracciato da tre piastre ad anello che garantiscono un riscaldamento molto più uniforme e, di conseguenza, minor produzione di residui.

Come si utilizza il dispositivo IQOS

Il funzionamento dei dispositivi IQOS è molto intuitivo. Una volta inserito lo stick nello specifico alloggiamento e premuto il pulsante di accensione, è sufficiente attendere qualche secondo perché la lamella si riscaldi e vaporizzi il contenuto del nostro HEET preferito. Una luce a led lampeggiante segnalerà che il riscaldamento è in corso, mente una rapida vibrazione confermerà che il dispositivo è pronto all’uso. Una volta esaurito lo stick, il dispositivo vibrerà una seconda volta, in modo che l’utente possa procedere alla rimozione del filtro e provvedere a una rapidissima operazione di pulizia dell’interno del suo alloggiamento.

Leggi anche: HEETS, quali gusti sono disponibili e quali i migliori?

Come funzionano i riscaldatori di tabacco Glo

dispositivi glo

I dispositivi Glo si presentano come un corpo unico, anche in questo caso di dimensioni simili a quelle di un cellulare. Gli stick, o meglio ineostick, vanno inseriti direttamente all’interno del corpo principale, attraverso un apposito foro protetto da uno sportellino per quando il dispositivo è spento.

I neostick sono composti da vero tabacco aromatizzato in diversi gusti, che viene riscaldato dall’esterno verso l’interno grazie a un processo di induzione termica. Poiché i neostick vengono riscaldati in maniera pressoché omogenea, la vaporizzazione del tabacco viene raggiunta a una temperatura più bassa rispetto ad IQOS: circa 260°.

Utilizzo dei dispositivi Glo

Una volta inserito il neostick, basta premere il pulsante di accensione, l’unico presente sul dispositivo, per metterlo in funzione. L’accensione è confermata da una piccola vibrazione, mentre una seconda vibrazione avvertirà il fumatore che lo stick è pronto per la fruizione. Una volta terminato, lo stick può essere estratto ed è possibile procedere con la pulizia del condotto con un apposito scovolino.

Come funzionano i riscaldatori di tabacco Ploom

dispositivi ploom

I dispositivi Ploom sono la novità 2021 nel campo dei riscaldatori di tabacco. Disponibili in Italia soltanto in alcune province – Bari, Foggia, Brindisi e Palermo – si pongono come ulteriore alternativa alle sigarette classiche nel mondo tabacco riscaldato.

Il punto di forza dei dispositivi Ploom sta in una riscrittura della metodologia di riscaldamento. Anziché la classica heat not burn, fanno uso di una tecnologia detta HeatFlow, che sfrutta un flusso d’aria costante all’interno della camera di riscaldamento. In questo modo, lo stick a base di tabacco sminuzzato non entra in contatto diretto con gli elementi di induzione – il che si traduce in meno residui e cattivi odori – e la vaporizzazione avviene a temperature più basse rispetto agli altri dispositivi, circa 230°.

Esteticamente si presentano come dei gusci, disponibili in vari colori, su cui è presente una striscia luminosa a led che indica il livello di carica della batteria, segnalando all’utente quanti stick è ancora possibile utilizzare prima di dover necessariamente ricaricare il dispositivo.

Utilizzo dei dispositivi Ploom

Per utilizzare i dispositivi Ploom, è necessario far scorrere lo sportellino presente nella parte alta del case, dove si trova anche il foro per l’inserimento dello stick, quindi premere il pulsante di accensione fino ad avvertire una serie di vibrazioni: una per l’utilizzo in modalità standard, due per una fumata da sapore più intenso. Per spegnere è sufficiente far scorrere nuovamente lo sportellino e il dispositivo smetterà di funzionare, manovra utile anche in caso di accensioni accidentali.

Leggi amche: Aromi del tabacco riscaldato, quali sono e come sceglierli

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