A scuola la odiavi, erano solo lettere e numeri scritti su una lavagna che non potevi nemmeno guardare, ma ora sei uno svapatore che deve fare i conti con la voglia di andare oltre agli starter kit e te la ritrovi davanti: la fisica, le sue regole, la legge di ohm, le resistenze, le correnti elettriche…
Sembra una cospirazione: per fare quello che ti piace di più sei costretto a ritornare sui libri e cercare di capire la differenza tra volt e watt! Ma stavolta è per diletto e qui ti spieghiamo come capire al volo quella che il tuo professore di fisica ti avrà fatto andare di traverso: la legge di ohm.
Come e perché la legge di Ohm c’entra con lo svapo
Quando si comincia a svapare, i primi dispositivi di cui si fa uso non necessitano di particolari attenzioni da parte dell’utente: si riempie il serbatoio o si sostituisce la cartuccia, si schiaccia il bottone e la magia è presto fatta.
Andando avanti, però, la voglia di sperimentare nuovi strumenti e provare nuove sensazioni porta a imbattersi in dispositivi più avanzati, in cui è possibile modificare alcuni parametri e ottenere risultati profondamente diversi tra loro.
I principali sono la resistenza delle coil, il voltaggio della batteria e l’intensità di corrente: proprio le tre componenti messe in relazione dalla legge di Ohm, su cui si regge interamente il mondo dello svapo.
Il triangolo no, non l’avevo considerato
A dirla tutta, le leggi di Ohm più utilizzate sono due:
- la prima legge di Ohm stabilisce che l’intensità di corrente (I), misurata in Ampere, che passa attraverso un filo conduttore (la nostra resistenza), è uguale al voltaggio (V) della batteria, espresso in volt, fratto la resistenza (R) delle coil, la cui unità di misura è per l’appunto l’ohm. In poche parole, per aumentare il flusso di corrente elettrica o si aumenta la tensione della batteria oppure si riduce la resistenza.
In formula: I = V / R
Per capire meglio e non sbagliare, si può ricorrere al triangolo in figura, dove al vertice c’è il voltaggio della batteria e alla base l’intensità di corrente e la resistenza. Coprendo di volta in volta con un dito quello che si va cercando per regolare il nostro dispositivo, sarà possibile ricavare le formule inverse corrispondenti.
Quindi, il voltaggio è uguale all’intensità di corrente per il numero di ohm della resistenza, mentre quest’ultima si otterrà dividendo il numero di volt per l’intensità di corrente. - la seconda legge di Ohm riguarda la resistività di un filo conduttore: più è lungo o sottile (calibro minore), maggiore sarà la resistenza che opporrà al flusso di corrente. Inoltre introduce un aspetto che non compare nella prima legge, ossia il materiale di cui è fatto il filo resistivo, espresso con la lettera greca ro (ρ): a seconda della composizione, infatti, potrà aumentare o diminuire la resistenza della coil.
In formula: R = ρ l/S
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C’è anche un altra formula utilizzata in questo ambito, ed è quella che mette in relazione la potenza (P), espressa in Watt, alla resistenza e all’intensità di corrente (P = V x I). Nei dispositivi da svapo si parla spesso di wattaggio, riferendosi proprio alla potenza che può generare: maggiore sarà e più velocemente si scaldano le coil, permettendo nuvole di vapore più calde e dense.
Il calcolo degli ohm per uno svapo sicuro
Comprendere le leggi di ohm per uno svapatore gli permetterà di costruirsi le sue resistenze con i materiali che preferisce in funzione del risultato che vuole ottenere – se un vapore più intenso, caldo o freddo, o un hit più forte – e in base alla batteria di cui dispone.
La prima legge di ohm e le sue formule inverse danno la possibilità di prevedere quanta corrente le coil sono in grado di sostenere e la potenza risultante. Le batterie per dispositivi elettronici hanno un indice CDR (Continuous Discharge Rating), che indica l’intensità di corrente massima con cui possono essere scaricate e ricaricate continuamente in modo sicuro e senza danneggiarle.
Ecco perché conoscere un po’ di fisica può tornare sempre utile!
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